Atlante parigino. Fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianit

Riferimento: 9788867173884

Editore: Adda
Autore: Bianchi Vito
Collana: Storia e documenti
In commercio dal: 29 Settembre 2018
Pagine: 140 p., Libro in brossura
EAN: 9788867173884
100,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.

Descrizione

"... Per i viceregni spagnoli di Napoli e di Sicilia, strettamente connessi sul piano politico, economico e strategico con il possesso di Tunisi, erano anni di fermento. L'Italia meridionale e la Goletta vedevano intrecciati i loro destini in quanto estremi baluardi nella resistenza contro le folate turco-barbaresche. Tanto le fortificazioni italiche quanto quelle tunisine erano funzionali, evidentemente, a una medesima strategia di puro contenimento della pressione ottomana, coltivata a Madrid lungi da una politica aggressiva nei confronti della Sublime Porta (visti gli interessi spagnoli per il Mediterraneo occidentale e le nuove rotte transatlantiche). In questa logica, controllare l'avanzata della Mezzaluna in Occidente significava, innanzitutto, fortificare e tenere in efficienza le difese di città e coste... Gradualmente, il paesaggio litoraneo dovette mutare. Le conseguenze - dirette o indirette, comunque concretamente percepibili - della minaccia ottomana produssero fortezze cittadine alternate a decine di torri marittime... Il rosario di torrioni si amalgamava con roccaforti che occupavano spuntoni rocciosi allungati fra i flutti. Durante la seconda metà del XVI secolo, nel viceregno di Napoli, in Sicilia, a Malta e nei presidi maghrebini si delineava in tal modo un fronte terracqueo militarizzato, lungo il quale venivano strategicamente ad essere incastonate le piazzeforti di Pescara, Vieste, Manfredonia, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Polignano a Mare, Monopoli, Brindisi, Otranto, Gallipoli, Taranto e la Goletta: proprio quelle che sono compendiate nell'Atlante Parigino...". Con un contributo di Gregorio Angelini e Giuseppe Carlone.