Kant e la metafisica della forza. Un'interpretazione dei primi scritti

Riferimento: 9788893593953

Editore: Storia e Letteratura
Autore: Cafagna Emanuele
Collana: Temi e testi
In commercio dal: 27 Agosto 2020
Pagine: 396 p., Libro in brossura
EAN: 9788893593953
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Descrizione

Prima di dare alle stampe, nel 1781, la "Critica della ragion pura", Immanuel Kant ha già all'attivo un numero molto alto di opere, sufficienti a restituire il profilo di un autore prolifico e originale. La filosofia del cosiddetto periodo precritico è affidata a opere molto diverse fra loro e presenta uno straordinario repertorio di approcci innovativi ai problemi che impegnano il pensiero europeo del periodo. Nella fase iniziale di questa filosofia, Kant delinea un modo nuovo di concepire la 'forza', uno dei concetti cardine della tradizione leibniziana, e fornisce una nuova sistemazione tanto degli aspetti fisici quanto di quelli metafisici di esso. "Kant e la metafisica della forza" ricostruisce questa impresa, adottando una metodologia di indagine che evita di porre in contrapposizione gli interessi più propriamente scientifici dei primi scritti kantiani con la concezione metafisica che essi esprimono. L'apparente eclettismo degli interessi del giovane Kant rimanda, in realtà, a un progetto complessivo di riforma della metafisica che comporta il confronto con figure capitali della tradizione metafisica e scientifica sei-settecentesca, come Leibniz e Newton. La posizione di Kant assume così un rilievo che spicca rispetto al panorama estremamente mosso di autori coevi, in vario modo concorrenti nel rivendicare l'eredità teorica di Wolff. Importanti opere di Kant, come i "Pensieri sulle forze vive", la "Storia universale della natura e teoria del cielo" o le dissertazioni in latino degli anni 1755-1756, essenziali per ricostruire la genesi stessa del suo pensiero, ricevono nel libro una rinnovata interpretazione. Non solo la successiva fase della filosofia precritica ma lo stesso criticismo si rivela essere, in larga parte, una riflessione dello stesso Kant sulla sua prima filosofia e sui suoi limiti.