After the Flood. Images for disaster risk reduction. Ediz. italiana e inglese

Riferimento: 9788869955150

Editore: Pacini Editore
Autore: Kocjancic Joakim, Amorfini A. (cur.), Bartelletti A. (cur.), Felici F. (cur.), M
Collana: Immagine
In commercio dal: 28 Maggio 2019
Pagine: 96 p., Libro in brossura
EAN: 9788869955150
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Descrizione

Quando raccontiamo l'alluvione del 1996 in Versilia e Garfagnana non sappiamo bene come definirla: disastro o catastrofe? Qualcuno ha risolto il problema usando entrambi i termini, poiché ritenuti sinonimi perfetti. Eppure, il confronto tra i loro significati corretti evidenzia alcune differenze, sia nella forza distruttiva verso cose e persone, così come negli effetti e nelle reazioni indotte all'interno delle comunità umane. La catastrofe è la devastazione pressoché totale che annienta o piega luoghi e individui per sempre o per molto tempo; il disastro è ancora un evento improvviso e distruttivo, ma che consente a comunità, famiglie e persone di ricostruire il loro domani, dopo una prima fase drammatica e sconvolgente. In questi termini, l'alluvione del 1996 è stata più un disastro che una catastrofe. La maggiore differenza l'ha fatta il post-alluvione, che è divenuto un modello di ricostruzione non solo di case, strade e ponti, ma soprattutto di solidarietà, rapporti umani e comportamenti collettivi. Le antiche comunità di Cardoso e dintorni sono rimaste negli stessi luoghi della tragedia, dove vivevano da secoli e dove hanno lentamente ricostituito, dopo l'alluvione, illoro tessuto connettivo. (...) Per questi motivi Joakim Kocjancic ha raccolto le immagini di una comunità ritrovata venti anni dopo l'alluvione e forse divenuta, col tempo, più consapevole dei rischi ancora presenti. Le pagine del suo libro mostrano gli sguardi di persone temprate dall'esperienza, con qualche segno di tristezza negli occhi di alcuni di loro. Le foto in bianco e nero, con i bordi sfuocati, ci danno un senso di luogo senza tempo o forse di un tempo sospeso tra questo e l'altro secolo. (Alessia Amorfini e Antonio Bartelletti)