Che cos'è la Divina Commedia

Riferimento: 9791281005181

Editore: Setteponti
Autore: La Moglie Salvatore
Collana: Paradosis
In commercio dal: 11 Ottobre 2022
Pagine: 66 p., Libro in brossura
EAN: 9791281005181
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Descrizione

Dopo settecento anni dalla morte, Dante è sempre vivo e di straordinaria modernità e attualità. Purtroppo, nulla è cambiato dai tempi di Dante ed è anche per questo che sia lui che la sua opera sono sempre un eterno classico contemporaneo che regge bene alla sfida del Tempo. Con questo prezioso saggio esplorativo su Dante e la Divina Commedia, Salvatore La Moglie offre una lettura innovativa e davvero divulgativa del Sacro Poeta e del Poema Sacro, come non si era mai vista prima. La Commedia appare come un immenso, grandioso e polisemico romanzo in cui i vari racconti ed episodi formano un mosaico narrativo in cui tutto si tiene e dove la tecnica narrativa è proprio quella del romanzo. Un romanzo in cui gli esemplari peccatori passati in rassegna nell'Inferno e nel Purgatorio sono quelli, eterni, del sistema, delle élites, delle classi dirigenti soprattutto della politica e della Chiesa. Se qualcuno pensa che la politica sia presente soltanto in alcuni canti del capolavoro (i famosi sesti canti) si sbaglia, perché c'è, soprattutto, nell'Inferno ma anche nel Purgatorio e nel Paradiso, e tanti sono i canti-capitoli del romanzo della Commedia in cui Dante si serve dei suoi personaggi per lanciare i suoi urli-j'accuse-denunce contro la corruzione e le degenerazioni, a tutti i livelli, delle classi dominanti, con la Chiesa avara, politicizzata e mondanizzata indicata come imputata numero uno, come la fonte principale del male e dei guasti che affliggono non solo l'Italia ma il mondo intero. L'immortale e profetico romanzo-progetto-di-salvezza della Commedia, il folle-volo-viaggio di Dante per l'assalto al Cielo sono una continua disperata ricerca della salvezza e della felicità perduta con il peccato di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal Paradiso Terrestre. Dante ci ha voluto dire che l'uomo può scegliere il Bene invece del Male e che la conquista della felicità, sia terrena che celeste, è possibile ma implica una decisa svolta culturale, morale e spirituale degli uomini che, facendo buon uso del loro libero arbitrio, devono avere come obiettivo e fine il Bene, il senso della comunità, la fratellanza tra gli uomini e la bellezza dei beni morali, culturali e spirituali che sono i soli che ci arricchiscono veramente e possono consentirci di salire alle stelle.