Meta-scrittura dell'ultimo Pasolini. Tra «crisi cosmica» e bio-potere (La)

Riferimento: 9788820754099

Editore: Liguori
Autore: Voza Pasquale
Collana: Teorie e oggetti della letteratura
In commercio dal: 01 Gennaio 2011
Pagine: 98 p., Libro in brossura
EAN: 9788820754099
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Descrizione

Nell'Abiura dalla 'Trilogia della vita' (giugno 1975) Pasolini dichiarava che con l'accamparsi assoluto e totalitario dell'universo moderno del presente erano andati scomparendo, oltre alla sacralità del passato, anche il corpo (l'ultimo luogo in cui abitava la realtà) e insieme la poesia, che dava voce e vita al corpo. Tale scomparsa aveva comportato sempre più in lui negli ultimi anni una spasmodica tensione meta-scritturale, la pratica cioè di una scrittura che urla l'impossibilità della scrittura. Nel momento in cui l'esito colonizzatore del nuovo Potere consumistico sembrava consistere ormai, biopoliticamente, nella presa della morte sulla vita, e sembrava dare luogo ad una neo-borghesia come forma razziale dell'umanità intera, egli allora metteva in scena l'aspirazione a movimenti leggeri, straniati, 'mozartiani': metafora dell'illusione, angosciosamente livida e prometeica, di trasformare la morte in vita artificiale, da Orgia a Porcile a Salò a Petrolio.