Poesia italiana del Novecento

Riferimento: 9788834612255

Editore: La nave di Teseo
Autore: Debenedetti Giacomo
Collana: I fari
In commercio dal: 28 Ottobre 2022
Pagine: 320 p., Libro rilegato
EAN: 9788834612255
24,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.

Descrizione

Tra il 1958 e il 1959 Giacomo Debenedetti tiene l'ultimo ciclo di lezioni dedicate alla poesia italiana presso l'Università di Roma. È un corso fondamentale per la critica letteraria del Novecento, in cui Debenedetti traccia i confini di una nuova mappa della scrittura in versi, un canone appassionato e rivoluzionario che per la prima volta riconosce le influenze internazionali e le voci irregolari che erano state fino ad allora trascurate. Il racconto di Debenedetti scava nelle origini dei poeti ermetici (Montale, Ungaretti, Luzi), riscopre Campana e Govoni, segue le forme del linguaggio di Saba e Penna, il ruolo della storia in Sereni, individua i modelli francesi, da Mallarmé ad Aragon, che hanno formato una nuova generazione di autori. Soprattutto, rifiutando il modello ormai superato dei poeti laureati che ispirano una letteratura nazionale, riporta la parola poetica alla sua dimensione narrativa, analizza e confronta i versi, le scelte stilistiche, le immagini, con uno sguardo di straordinaria modernità che resta una lezione per il futuro. La scrittura critica di Giacomo Debenedetti affascina subito perché in essa coesistono gli elementi di una conversazione - divagante, frammentaria e sproporzionata - e gli elementi - contrari - di un racconto ben costruito in cui la trama e la 'suspense' hanno per protagonisti i 'motivi stilistici' in divenire drammatico. [...] Egli condivide con i suoi poeti l'intensità e la tensione culturale, l'iniziazione, le scelte conoscitive ed esistenziali. È un loro complice. Nelle sue mani, un loro testo è esaminato con la loro stessa sensibilità, e con la stessa potenziale inesauribilità del loro rapporto con esso. (Dall'introduzione di Pier Paolo Pasolini).