Quaderni di inQuiete (I)

Riferimento: 9788860447951

Editore: Fandango libri
In commercio dal: 28 Ottobre 2021
Pagine: 176 p., Libro in brossura
EAN: 9788860447951
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Descrizione

inQuiete Festival nasce nel 2017 da un'idea di Barbara Leda Kenny, Viola Lo Moro, Francesca Mancini, Barbara Piccolo, Maddalena Vianello ed è realizzato da Associazione Mia e Libreria di donne Tuba. È uno spazio di parola pubblica, incontro e riflessione che ogni anno mette al centro la voce delle donne. I Quaderni di inQuiete raccolgono gli interventi dell'edizione 2020 dell'omonimo festival. Sguardi sulla società e ritratti di poetesse e scrittrici si alternano al dibattito sulla pandemia. Riflessioni su come il Covid abbia esasperato le disparità di genere nel lavoro o tra le mura delle case in cui si era reclusi, su come ne abbia perfino create di nuove. In questo volume la donna è soggetto e oggetto, interpreta e analizza, si specchia, e il suo sguardo - a un tempo privilegiato e denigrato - si fa motore di una voce plurima ma ugualmente resistente. Al centro della discussione le domande: è ancora possibile fare letteratura dopo il Covid? Qual è il nuovo ruolo dell'intellettuale nella società? In molti interventi, però, il virus si mette da parte e diventa solo lo sfondo sul quale si dispiegano discorsi più ampi quanto puntuali su razzismo, omotransbifobia, xenofobia, fascismo e molti altri temi che sono filtri interpretativi dell'epoca in cui viviamo. Serena Dandini, Claudia Durastanti, Francesca Melandri, Guadalupe Nettel, Valeria Parrella, Lidia Ravera, Igiaba Scego, Alia Trabucco Zeràn, Chiara Valerio, Simona Vinci, sono solo alcune fra le numerose autrici che hanno preso parte a questo progetto, fra le voci più influenti e rappresentative del panorama italiano e non. I Quaderni di inQuiete offrono una pluralità di risposte e suscita altrettanti dubbi ai quali non vengono offerte soluzioni perentorie, a ribadire che è meglio un punto interrogativo sul mondo piuttosto che un punto esclamativo. InQuiete è la nostra risposta a chi pensa ancora che le donne raccontino storie minori, siano protagoniste solo in seconda serata, o parlino unicamente alle altre donne.