Faticoso modello. Cinquant'anni di «seconda autonomia» in Alto Adige/Südtirol (Il)

Riferimento: 9788872233887

Editore: Alphabeta
Autore: Ferrandi Maurizio, Palermo Francesco
Collana: Territorio/Gesellschaft
In commercio dal: 14 Gennaio 2022
Pagine: 112 p., Libro in brossura
EAN: 9788872233887
11,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.

Descrizione

Nel gennaio 1972 entrava ufficialmente in vigore il secondo Statuto di autonomia dell'Alto Adige, dopo un decennio di trattative tra Roma, Bolzano e Vienna, e nel cupo rimbombo degli attentati dinamitardi con cui si era cercato di ostacolarle a ogni costo. Andava definitivamente in soffitta l'esperimento regionale voluto nel 1948 da Alcide De Gasperi: all'Alto Adige/Südtirol venivano concessi un solido pacchetto di competenze e una cospicua dotazione finanziaria destinata a sostenerle. Si profilavano così un sistema amministrativo e un generale progetto di convivenza e tutela delle minoranze spesso indicati in sede internazionale come paradigma virtuoso per la risoluzione di conflitti etnici. Il cinquantesimo anniversario di questo faticoso modello, secondo una recente espressione di Romano Prodi, offre l'occasione per tracciare un'analisi storica e un giudizio politico, e per trarre un primo bilancio capace di orientare le previsioni per il prossimo futuro. Un giornalista di lungo corso e un giurista considerato tra i massimi esperti in materia di autonomie locali affrontano in questo libro-intervista l'ampio ventaglio di temi che fanno da cornice alla speciale ricorrenza, dal modo in cui fu concepita la seconda autonomia negli anni sessanta alle questioni più controverse che ne hanno accompagnato la piena attuazione, fino ai nodi tuttora da sciogliere: la proporzionale, il censimento etnico, la scuola, la toponomastica, le varie declinazioni del concetto di autodeterminazione e altro ancora. Un dialogo serrato che porta inevitabilmente a interrogarsi sul presente e sulle possibilità di adeguare uno strumento giuridicamente complesso quale lo Statuto ai profondi mutamenti sociali in atto.