Anton Von Maron a Genova. Ritrattistica e cultura figurativa al tramonto della Repubblica. Ediz. illustrata

Riferimento: 9791255900948

Editore: SAGEP
Autore: Sanguineti D. (cur.), Zanelli G. (cur.)
Collana: Materiali d'arte genovese
In commercio dal: 01 Luglio 2024
Pagine: 256 p., Libro in brossura
EAN: 9791255900948
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Descrizione

L'occasione del passaggio a Genova - nel 1792 - di uno straordinario pittore di gusto internazionale, Anton von Maron, consente di illuminare un momento storico del tutto particolare: quei pochi anni in cui, mentre in Francia già infuria la Rivoluzione, una società ricca e colta si rapporta alla cultura europea, in particolare a quella francese, con partecipazione ed entusiasmo. Si tratta di uno di quei rari momenti in cui si può osservare nella storia il crinale, la sottile lama di coltello che divide due epoche: convivono in quegli anni gli stucchi rococò e le prime sperimentazioni classiciste e poi compiutamente neoclassiche, gli argenti a fogliami settecenteschi e i biscuit di Sévres con medaglioni in stile Wedgwood, appaiono gli abiti e gli accessori di cui si ricostruisce ad annum il rapporto con la moda francese. Una società che è stata annoverata tra quelle di un Settecento conservatore, ma che pure aveva all'interno della sua aristocrazia molti uomini e donne colti e informati, pronti a ordinare libri all'estero, e a farsi ritrarre da Mengs, Maron, Angelika Kauffmann. Più che mai in bilico tra questi due mondi sta il ritratto di Lilla Cambiaso e della figlia Caterina, da poco riapparso e prontamente acquistato dal Ministero della Cultura per la Galleria Nazionale della Liguria, dalla qualità raffinatissima della rappresentazione dei materiali, degli incarnati, degli elementi naturali: dipinto realizzato a pendant ideale di quello del marito, il doge Michelangelo Cambiaso, nel 1792, anno del suo dogato. Cinque anni dopo l'ex doge sarà in ambasceria davanti a Napoleone e dieci anni dopo maire della città, ma in questo doppio ritratto splendono ancora la lievità dei merletti, i colori accesi e la luce cristallina del Settecento..