Giovanni Carandente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1955-1961)

Riferimento: 9788836653744

Editore: Silvana
Autore: Genovesi Elisa, Rossi Martina
Collana: SAGGI
In commercio dal: 24 Gennaio 2023
Pagine: 112 p., Libro in brossura
EAN: 9788836653744
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Descrizione

L'incarico di Giovanni Carandente come ispettore alle mostre alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, nella seconda metà degli anni cinquanta, sancisce l'inizio del suo impegno sistematico sul fronte della cultura artistica contemporanea, nel luogo che allora costituiva l'unica sede museale italiana a essa votata. In questo contesto, lo studioso arriva a dare con il suo operato un contributo fondamentale all'indirizzo espositivo e didattico promosso dall'allora direttrice, Palma Bucarelli, partecipando attivamente, così, a una delle fasi di maggiore militanza del museo nel proporre gli esiti più attuali dell''arte moderna'. Quella che emergerà non è la visione di uno storico dell'arte prestato occasionalmente a restituire i fatti salienti della realtà artistica contemporanea, ma l'azione di un vero e proprio critico militante alle prese con l'aspro territorio dell'arte d'oggi. Attraverso lo studio di fonti inedite, si è potuta restituire a Carandente la paternità di audaci scelte allestitive, come pure l'ideazione di cicli di conferenze didattiche capaci di presentare al pubblico alcuni temi al centro del dibattito storico-artistico contemporaneo. Sul fronte del programma espositivo sarà esemplare il caso della mostra di Jackson Pollock (1958), in occasione della quale lo studioso determina il modo in cui il pubblico è chiamato a interfacciarsi con la dirompente novità della pittura dello statunitense. Dal punto di vista del programma didattico emergeranno invece due tematiche ricorrenti su cui si impernia lo sguardo sul contemporaneo di Carandente: l'arte astratta presentata quale linguaggio proprio dell'attualità e il rinnovamento del teatro portato avanti dall'avanguardia artistica nel Novecento, con una particolare predilezione per il balletto, da lui inteso come una sorta di scultura in movimento.