Storia della Piedigrottissima: la Napoli festivaliera degli anni Cinquanta (1957-1973)

Riferimento: 9788872974063

Editore: ABE
Autore: Sciotti Antonio
Collana: Almanacco della canzone napoletana
In commercio dal: 01 Luglio 2024
Pagine: 126 p., Libro
EAN: 9788872974063
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Descrizione

Lo spettacolo di Piedigrottissima nasce per iniziativa di Renato Barendson, presidente dell'Ente Provinciale del Turismo (E.P.T.) che, rivalutando la festa di Piedigrotta dal punto di vista turistico, si sofferma sull'importanza della valorizzazione e diffusione delle nuove canzoni napoletane su scala nazionale. Per questo motivo, in collaborazione con la Rai, patrocina la Piedigrottissima, ossia la presentazione a un pubblico nazionale delle più belle canzoni di Piedigrotta. L'Ente, per raggiungere lo scopo prefissato, chiede il supporto delle sette più importanti case editrici del momento (Acampora, Argoss, Bideri, La Canzonetta, Cioffi, Giba, Di Gianni) che, durante il corso della festa di Piedigrotta, hanno presentato le loro nuove produzioni. L'idea dello spettacolo nasce dopo le movimentate vicende dell'ultimo Festival della Canzone Napoletana tenutosi nel mese di maggio. Infatti, in seguito alle accese controversie nate con la Rai si è tentato di risolvere il problema della radiodiffusione della canzone napoletana proprio con l'istituzione della Piedigrottissima. In altre parole, le polemiche nascono dal fatto che la canzone napoletana scritta da autori partenopei è ghettizzata a favore della canzone dialettale scritta da autori settentrionali. Alle forti accuse, la Rai si è sentita obbligata a rivedere il suo programma di radiodiffusione ed ha effettivamente accertato che su 600 canzoni napoletane trasmesse nel 1956, soltanto 64 sono quelle scritte e musicate da autori partenopei. Da questa polemica, Renato Barendson in collaborazione con Pino Bianchi, presidente dell'Associazione Canzoni di Napoli, lancia l'idea alla Rai di pareggiare i conti istituendo la Piedigrottissima, ovvero uno spettacolo che permetta la radiodiffusione di canzoni napoletane piedigrottesche scritte, con schietto spirito partenopeo, da autori nati nella città canora. Così, per la realizzazione di questo spettacolo, l'E.P.T. si rivolge agli editori partenopei che, grazie alle audizioni di Piedigrotta, tengono sotto contratto i più rinomati autori napoletani. Inizialmente aderiscono al progetto ben nove case editrici, poi ridotte a sette per due forfait. Da questa richiesta, la Direzione Generale della Rai organizza innanzitutto il programma radiofonico Piedigrotta Napoletana 1957 da trasmettere sul secondo canale, per il lancio di 27 canzoni, 3 per ogni casa editrice organizzatrice di spettacoli di Piedigrotta, a scelta della casa stessa. Il programma viene replicato ben 15 volte, in modo da assicurare un lancio sufficiente all'affermazione delle canzoni. Parallelamente a tutto ciò, Renato Barendson, oltre alla rubrica radiofonica, chiede alla Rai pure lo spettacolo televisivo Piedigrottissima che raccoglierebbe il meglio della nuova produzione piedigrottesca e che, grazie alla tv, si creerebbe un nuovo efficace strumento per la valorizzazione e la diffusione della canzone napoletana. Il presidente comunica alla Direzione Generale che di questo spettacolo provvederebbero per la produzione e l'organizzazione le stesse case editrici, eventualmente attraverso il contributo dell'E.P.T. La direzione della Rai in un primo momento esclude che la Piedigrottissima televisiva potesse rientrare nel piano economico ed artistico della produzione prevista fino a settembre. Poi, considerando che avrebbe dovuto soltanto mettere a disposizione le telecamere e il proprio personale per la ripresa, mette al vaglio anche la possibilità di una ripresa televisiva. Alla fine, cedendo alle pressioni, viene programmata la prima rassegna televisiva dedicata a Piedigrotta.