Aquila e la farfalla (L')

Riferimento: 9791280344380

Editore: Corponove
Autore: Cantù Andrea
In commercio dal: 15 Febbraio 2023
Pagine: 72 p., Libro rilegato
EAN: 9791280344380
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Descrizione

Come ben scrive Monsignor Daniele Rota, in prefazione di L'aquila e la farfalla, il libro raccoglie cinquanta preziose poesie di Andrea Cantù, giovane che abbina fra le diverse sue passioni la scienza, la poesia e il pianoforte, tenendo concerti in tutta Europa. Monsignor Rota esordisce, chiedendosi: «Cos'è poesia?» e Poi cita Omero, Virgilio e Leopardi come «esemplificazioni che hanno il pregio e il compito di scandire la storia dell'umanità. Perché i poeti sono i veri interpreti e i precursori dell'universale divenire. Per conoscere le grandezze di Roma e la sua storia è assai più importante l'Eneide che il De bello Gallico. Con i piedi nel passato e la mente nel futuro, come su astri luminosi sui quali circumnavigare le immensità astrali. Quasi cursores lampadas tradunt (Orazio, lib.II): come gli atleti olimpionici che trasmettono nei secoli la fiaccola della vitalità, di generazione in generazione. Una formula aurea anche in letteratura che arriva, attraverso Dante e Petrarca, fino ai giorni nostri e appartiene ormai all'inconscio linguistico degli Italiani. Gli antichi assegnarono a Calliope la sovranità dell'arte compositiva, la musa dalla bella voce come il suo nome filologicamente significa e il Foscolo la esaltò con versi mirabili: ... e tu i cari parenti e l'idioma / désti a quel dolce di Calliope labbro / che amore in Grecia nudo e nudo in Roma / d'un velo candidissimo adornando / rendea nel grembo a Venere Celeste (I Sepolcri, vv.175-180). Figlia del sommo Zeus che l'ebbe particolarmente cara, esaltandone universalmente il teandrico fascino. Anche qui in questa cinquantina di componimenti giovanili, l'eco di mondi ideali e di giorni senza tempo dei quali la memoria fissa l'incanto: se ne sente il fluire perenne, talvolta dirompente, sempre armonioso. Tutti abbiamo avuto venti contrari e aria fredda al mattino che tagliava la pelle dal viso. Tutti siamo caduti in salita e non è vero che non fa male perché vai più piano. Tutti abbiamo cercato senza trovare perché non sapevamo né cosa, né come. Tutti siamo partiti per non rimanere e siamo rimasti per non andarcene. Tutti noi abbiamo ricominciato non una volta sola e ogni volta era tutto daccapo. Tutti abbiamo camminato nel vuoto e abbiamo avuto paura di lasciarci andare. Tutti siamo cambiati senza volerlo e abbiamo voluto cambiare senza riuscirci. Tutti abbiamo pensato che non c'era più nulla da fare e non era vero... Anche il trentenne autore di questi componimenti, cultore sensibile di nobili arti, dalla musica alla medicina, esponente affermato di una nuova progenie artistica, in forte lievitazione, egli, ad ogni voltar di pagina, ti viene incontro, ti tiene per mano, giorno dopo giorno, lungo i sentieri mai banali della quotidianità, con l'intento neanche troppo criptato, di farti volare alto e sognare cose grandi: le sue».