Verri (Il). Vol. 87: Memi atomi cinèmi

Riferimento: 9788898514885

Editore: Edizioni del Verri
Collana: Rivista
In commercio dal: 18 Marzo 2025
Pagine: 144 p., Libro in brossura
EAN: 9788898514885
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Descrizione

Meme; lemma coniato dal biologo Richard Dawkins nel 1976 nel saggio Il gene egoista; un singolo elemento regolante di una collettività, trasmesso non per via genetica ma per via culturale, replicabile e trasmissibile per imitazione, in grado di determinare i comportamenti degli individui di quella collettività. Nella cultura digitale: un contenuto virale, dotato in massimo grado della capacità di incistarsi nell'immaginario dei naviganti e dunque di rimbalzare e replicarsi da un'identità a un'altra, comunicandosi di bocca in bocca o di rete in rete. Elettrone, costituente dell'atomo (assieme ai protoni e ai neutroni); termine introdotto da George Johnstone Stoney nell'ultima decade del XIX secolo; particella subatomica leggera, portatrice di carica elettrica negativa, costituente la carica elementare, o quanto di elettricità, e di cui tutte le cariche elettriche sono multipli interi. il suo moto genera un campo elettromagnetico, le variazioni della sua energia e della sua accelerazione causano l'emissione di fotoni. Cinèma; nozione individuata da Pier Paolo Pasolini nel dibattito per una semiologia cinematografica, nel corso della seconda metà degli anni Sessanta del '900; nelle lingue scritto-parlate: la componente visiva di un segno, in dipendenza da quella scritta, il grafema (segnico tout-court), e giustapposta a quella orale (il fonema). «Naturalmente i cinèmi sono delle immagini primordiali, delle monadi visive inesistenti, o quasi, in realtà». L'immagine, in nuce ma inerte (semi-apparente) in un singolo, fragile cinèma, nascerebbe invece da una coordinazione di cinèmi differenti: una sintassi invisibile, che scorra dentro la colonna scritto-parlata del discorso, e, per così dire, la realifichi.