Pioggia tutta d'oro. Dieci racconti (Una)

Riferimento: 9788862781275

Editore: Poiesis (Alberobello)
Autore: D'Esposito Antonino
Collana: Le rive dei narratori
In commercio dal: 07 Aprile 2025
Pagine: 110 p., Libro in brossura
EAN: 9788862781275
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Descrizione

L'esistenza quotidiana dominata dall'inquietudine che finisce per pervadere ogni gesto, circostanza e destino. Questa la cifra ultima che tiene insieme questi dieci racconti, prima prova narrativa di Antonino d'Esposito. Betta da bambina violata, ogni volta che gli succede qualcosa di insopportabile si comprime gli occhi per osservare Una pioggia tutta d'oro. Sofia contesa fra i suoi genitori separati, portata via con l'inganno, ritrova da grande i fiori vermigli di un melograno nel mezzo del giardino dei nonni. Una donna sirena aspetta il suo uomo che non torna e lascia le sue impronte sullo scoglio davanti al mare. E poi l'amore scoppiato fra Salvo il dentista e Paolo il cameriere. Nicola, l'ingegnere che non sa decidere e ripete il suo mantra: Tocca a me decidere. I rituali di Alba che esegue al pianoforte Schumann nella grande veranda, per dare forma rituale agli ultimi suoi giorni. Miriam che si sente estranea alle tradizioni del paese in cui è andata a vivere tra i familiari del marito. La Grecia luogo di miti e archeologie dell'anima che si veste di oscuro e di addio. Dieci racconti, dieci inquietudini, in cui Antonino d'Esposito tesse pagina dopo pagina il senso di perdita, l'angoscia, l'inadeguatezza di fronte al vivere. In una scrittura piana, compiuta, mai casuale, in cui il giovane autore, musicista, ottimo traduttore dall'arabo e dal francese, fa balenare alcuni di quei dèmoni o demòni, secondo le accezioni dostoevskiane, per guardarli dritto negli occhi per cercare, se non di sconfiggerli, almeno di zittirli per qualche istante. Mentre tra le infinite facce della realtà irrompono la paralisi, il tormento, lo smarrimento, fino alla rovina e al silenzio: Seguiteremo a non dire ciò che andrebbe detto finché di noi non rimarrà che il silenzio di una frase muta che produce più frastuono di una notte d'amore.