Tintoretto e Giovanni Grimani. Ritratti a confronto. Ediz. a colori

Riferimento: 9791254632369

Editore: Marsilio Arte
Autore: Bergamo Rossi T. (cur.), Ferrara D. (cur.), Finocchi V. (cur.)
In commercio dal: 12 Luglio 2024
Pagine: 120 p., Libro in brossura
EAN: 9791254632369
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Descrizione

Un inedito e raffinato dialogo fra alcuni ritratti del patriarca Giovanni Grimani, collezionista di antichità e mecenate di importanti artisti del Cinquecento, è il protagonista del piccolo ma prezioso catalogo Tintoretto e Giovanni Grimani. Ritratti a confronto, pubblicato da Marsilio Arte in occasione della mostra a cura di Toto Bergamo Rossi, Daniele Ferrara e Valeria Finocchi allestita a Palazzo Grimani fino all'8 settembre 2024. «L'esposizione - sottolineano i curatori Ferrara e Finocchi - segna una nuova tappa nel percorso di ricucitura tra il Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa e la sua storia, le sue collezioni, il suo ruolo dal Cinquecento a oggi». Il Ritratto di Giovanni Grimani attribuito a Domenico Tintoretto, già nelle collezioni del museo grazie alla donazione di Venetian Heritage, viene accostato ad altri due dipinti del padre, Jacopo Tintoretto: il Ritratto del patriarca Giovanni Grimani di proprietà della Schorr Collection di Londra e il Ritratto del patriarca Giovanni Grimani, un olio su tavola di piccole dimensioni, recentemente riscoperto in collezione privata dalla Galleria Colnaghi ed esposto per la prima volta al pubblico in occasione della mostra. Questo inedito confronto, oltre a testimoniare lo sviluppo iconografico dell'effige del prelato veneziano tra la seconda metà del XVI secolo e i primi anni del XVII, contribuisce a delineare una più accurata storia del ritratto veneziano tra Cinquecento e Seicento. Il catalogo, grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Daniele Ferrara, Valeria Finocchi, Francesco Trentini e Giorgio Tagliaferro, permette di aggiornare la lettura iconografica e iconologica di questi ritratti dal punto di vista storico-artistico. Le vicende biografiche, il contesto storico-politico e il rapporto di committenza con Tintoretto offrono lo spunto per una più ampia riflessione sulle modalità con cui l'immagine di Giovanni Grimani è andata definendosi attraverso la sua effige, portatrice di significati diversi e talvolta allegorici.