Guido Andloviz. Forme e decori per la ceramica. I disegni dall'archivio «ritrovato» della Società Ceramica Italiana di Laveno (1

Riferimento: 9788879708340

Editore: EDIFIR
Autore: Casprini Gentile Laura
Collana: Arti del fuoco
In commercio dal: 15 Marzo 2018
Pagine: 519 p., Libro in brossura
EAN: 9788879708340
91,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.

Descrizione

Protagonista indiscusso della ceramica industriale italiana tra le due guerre e oltre, fu chiamato nel 1923 a rinnovare la produzione della Società Ceramica Italiana di Laveno, sul Lago Maggiore. Sofferente per un eccessivo ritardo stilistico, la terraglia lavenese era diventata suo malgrado esempio di quelle resurrezioni artificiose di un gusto oltrepassato aspramente criticate in occasione della prima Biennale delle Arti Decorative di Monza. Bastarono, tuttavia, soli due anni perché, ai serviti decorati con bordure e vignette all'uso della terraglia inglese, fosse affiancata una nuovissima linea di manufatti, la cui progettazione fu affidata appunto ad Andloviz. In effetti, fu proprio grazie alla sua sensibilità d'artista, capace di cogliere, nel vivace panorama di cultura mitteleuropea cui apparteneva, le più feconde suggestioni, che riuscì a tradurre in nuove forme e nuovi decori una tradizione che era giusto non rinnegare. Dal 1925 in poi, la S.C.I. di Laveno partecipò a tutte le Biennali monzesi ed alle Triennali di Milano, sempre meglio definendo il suo carattere d'industria d'arte all'avanguardia, sia nell'estetica del prodotto che nelle tecnologie impiegate. Unico artefice di questo rinnovamento repentino ed efficace fu proprio Guido Andloviz, così come Gio Ponti, attivo per la Richard-Ginori, lo fu per la porcellana della Manifattura di Doccia e per la terraglia di San Cristoforo. Tuttavia, mentre Gio Ponti ha avuto un'immensa fortuna critica, Andloviz, uomo di proverbiale riservatezza, è rimasto un po' ai margini di una storia della ceramica che dovrebbe annoverarlo tra i padri indiscussi del design italiano. Il recente, fortuito ritrovamento di parte dell'archivio dello studio artistico di Andloviz ha però finalmente permesso di approfondire e riscrivere questa lunga vicenda progettuale in parte già dimenticata.