Willie Doherty. Where/Dove

Riferimento: 9788857016870

Editore: Franco Cosimo Panini
Autore: Stewart A. (cur.); De Luigi D. (cur.); Long D. (cur.)
Collana: SENZA COLLANA
In commercio dal: 14 Gennaio 2021
Pagine: 144 p., Libro in brossura
EAN: 9788857016870
25,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.

Descrizione

La prima monografia in italiano dedicata all'opera del fotografo e artista visivo nord-irlandese Willie Doherty. In essa vengono affrontati i temi che l'artista ha messo al centro della propria trentennale carriera nel campo della fotografia artistica e delle videoinstallazioni. Tutta la sua opera scaturisce dal potere, oscuro e magnetico, del confine. Il volume, in italiano e inglese, comprende i testi critici di Anne Stewart (Belfast Museum), Daniele De Luigi (FMAV) e Declan Long (National College of Art and Design, Dublino), che contestualizzano l'opera di Doherty soffermandosi in particolare sulla centralità del concetto di confine nel suo lavoro. Il volume presenta inoltre tutte le opere (fotografiche e video) esposte a Modena e a Belfast, dando ampio spazio al lavoro realizzato appositamente per la mostra, la videoinstallazione Where/Dove, di cui è riportata la trascrizione integrale del testo, suggestivo e perturbante. "La condizione del vivere lungo un confine - con tutte le variabili confuse e le certezze imposte, le dimostrazioni di potere dure e quelle sottili, il dualismo tra l'insinuare la prigionia o la fuga - ha avuto un'influenza significativa sul teso senso di incertezza dello sguardo di Doherty. [...] La comprensione del confine attraverso le sue multiple dimensioni - nello spazio e nel tempo, interiori ed esteriori, visibili e invisibili - è un anelito che Willie Doherty trasferisce nel suo lavoro. Un'aspirazione che invoca il coinvolgimento dello spettatore, compreso chi è stato vittima di quel potere, in un percorso di abbandono delle proprie difese per avvicinarsi all'altro, fino a farne misura di se stesso. In questo risiede la sua profonda responsabilità etica di artista." Declan Long.