A Milano c'è. Cento e più curiosità ad uso degli ambrosiani autentici e/o d'adozione

Riferimento: 9788864058450

Editore: De Ferrari
Autore: Pellegrino Bruno
In commercio dal: 12 Dicembre 2018
Pagine: 136 p., Libro in brossura
EAN: 9788864058450
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Descrizione

Qual è il campanile più alto di Milano? E il portale più bizzarro? La statua più antica in città? E quella più `popputa'? La strada più larga... e quella più lunga... e quella più stretta? Cento e più curiosità, record e autentiche rarità milanesi, sono illustrate e raccolte in agili schede fotografiche curate dallo storico e scrittore locale Bruno Pellegrino. Ed anche attraverso la lettura di questo libro, da consultare come un 'Guinness' dei primati meneghini, la storia e la autentica cifra della milanesità emergeranno con chiarezza, così come l'amore che lega l'autore alla sua città e alle sue mille sfaccettature. Nelle mie conferenze sulla vecchia Milano ho spesso notato come tra il pubblico ci sia sempre qualcuno che mostra scarso interesse per l'argomento. Forse perché, non conoscendo abbastanza la nostra città, stenta a ravvisarvi certi aspetti e fatti da me evocati. E tuttavia quando verso la fine della 'cicciarada' propongo qualche curiosità, magari sotto forma di quiz, ecco che tutto l'uditorio si fa di colpo attento: chi si stava appisolando riapre gli occhi e si rimette a sedere chi apprestava ad andarsene. 'Chi di voi sa dirmi - provo a chiedere - qual è il campanile più alto di Milano?' 'S. Gottardo' - risponde pronta una signora. 'No, S. Eustorgio' - corregge un altro ospite. E ognuno dà la sua risposta, quasi sempre errata. 'È quello di S. Carlo in corso Vittorio Emanuele - rivelo alla fine - m 86.35, per la precisione'. 'La via più lunga? - insisto - e la chiesa più piccola? quella più antica? il chiostro più suggestivo? il portale più splendido?'. E via di questo passo. Il pubblico partecipa con entusiasmo. Tutti alla fine applaudono e lasciano la sala felici e contenti. Da tale considerazione è nata l'idea del presente libro che può considerarsi il risultato di una lunga, paziente ricognizione tra le pieghe del vecchio centro storico o poco oltre, alla ricerca di quei monumenti anche minori, o addirittura minimi, che vantano una sorta di primato rispetto a tutti gli altri dello stesso genere. Un primato indiscutibile per antichità (la finestra o il portale più longevi), per dimensioni (il campanile più alto o quello più basso, la chiesa più grande o la più piccola, la strada più lunga o la più corta), per bellezza, prestigio, originalità o per altre peculiarità. Una Milano, insomma, che potremmo definire dei superlativi o, se preferite, dei... più. Certo, c'è sempre il rischio, specie in fatto di estetica, di dare giudizi azzardati in quanto soggettivi. Ma è un rischio che val la pena di correre. E poi, chi mai oserebbe obbiettare se dichiarassimo che il campanile di S. Gottardo è il più bello di Milano o che il chiostrino di S. Maria delle Grazie è il più ridente? Ed ecco - prendendo a prestito una motivazione famosa - 'l'origine del presente libro, esposta con un'ingenuità pari all'importanza del libro medesimo'. (Bruno Pellegrino)