Quarantuno di noi. Storia e storie degli ebrei di Cotignola

Riferimento: 9788893500562

Editore: Longo Angelo
Autore: Tassi Cristina
Collana: Storia
In commercio dal: 17 Settembre 2020
Pagine: 368 p., Libro in brossura
EAN: 9788893500562
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Descrizione

Le vicende che si svolsero a Cotignola (RA), durante l'occupazione nazifascista, quando gli abitanti intrecciarono la storia del loro paese con quelle di tante famiglie di ebrei che qui trovarono un rifugio sicuro, sono da ritenersi affatto straordinarie, poiché tutti furono salvi. Ciononostante, anche se diverse generazioni hanno potuto srotolare la loro memoria intorno a questi eventi, essi sono rimasti patrimonio di pochi, quando, invece, almeno tutti i cotignolesi, e in modo particolare i ragazzi e i giovani, dovrebbero esserne resi partecipi. Perché non ignorino di appartenere a una comunità coraggiosa, che seppe rispondere alle richieste di aiuto di una minoranza follemente perseguitata, grazie a tanti anonimi, che cooperarono "passivamente" e non denunciarono. Il volume, che attinge a svariate e differenti pubblicazioni miscellanee, raccogliendo lacerti su cui sono state innestate nuove fonti orali e scritte, si apre con una sintesi, che inquadra la storia di Cotignola nella più generale situazione italiana, mettendo in rilievo gli effetti della legislazione razziale e fornendo uno sguardo di insieme su quei mesi, durante i quali si concretizzò l'accoglienza alle famiglie di origine ebraica. Seguono i capitoli monografici sui Giusti cotignolesi, Vittorio Zanzi e Luigi Varoli, il profilo dei quali è fortemente inserito nel contesto in cui vissero e operarono, mentre nella seconda parte, tenendo fede ai nomi riportati sulla stele del Giardino dei Giusti e seguendo l'ordine cronologico di arrivo in paese, conosciamo le persone ospitate, di cui, grazie alle notizie e alle testimonianze, anche precedenti e seguenti il periodo cotignolese, è possibile accompagnare le vicissitudini e il dipanarsi delle loro vite, "rivedere" i volti, condividere le emozioni. Prefazione di Guido Ottolenghi